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Gli esponenti PD pretendono che Giorgia Meloni aiuti la delinquente Salis a tornare in Italia per stare ai domiciliari. E' risaputo che i pidioti aiutano quelle poche persone che ancora li votano, a prescindere, anche se fossero serial killers o cannibali. Ma non possono pretendere che la Meloni interferisca in una questione di esclusiva prerogativa della Magistratura ungherese. Un'ingerenza simile altro non è che una raccomandazione bella e buona, che non appare opportuna in un procedimento penale, nè in Italia, nè all'estero. I pidioti dovrebbero vergognarsi di perorare la causa di un personaggio del genere, una maestra di 39 anni che viaggia in Germania ed in Ungheria con un manganello retrattile e un martello, con il solo scopo di pestare a sangue degli estremisti di destra. Ben venga il confronto politico, anche aspro, ma a parole, non a manganellate e martellate! Il padre della maestra dice che la figlia combatte per degli ideali e dei valori. Sotto un esempio di valore. 😜
Tutti gli esponenti del PD stanno facendo appelli, manifestazioni e amenità varie per aiutare la Salis,dimenticandosi totalmente che la signora fa parte da anni di un'organizzazione terroristica criminale,che è già stata condannata con sentenza passata in giudicato e che è indagata per una serie di agguati violenti in Germania e in Ungheria. È risaputo che loro aiutano,a prescindere,i pochi che li votano,anche se fossero cannibali o serial killer!Dagli accertamenti fatti non risulta che le condizioni carcerarie siano quelle descritte dalla maestra.Dalle immagini si vede che è florida e ingrassata e che sorride stoltamente.Tutto si può dire,tranne che sia provata.I pidioti dimenticano che l'unico potere competente in questa vicenda è la Magistratura. E' inutile pretendere aiuto dal nostro Governo per essere collocata ai domiciliari in Italia!Ogni ingerenza politica nella vicenda è sostanzialmente una raccomandazione! Chi è colpa del suo mal, pianga se' stesso! Cosa credeva, che dopo aver massacrato una serie di persone con manganello retrattile e martello, la facessero accomodare in una suite a 5 stelle con vasca idromassaggio?Se ne rimanga in carcere a Budapest!
IL GATTO DEL TITANIC
C'è una storia messa insieme dai racconti di testimoni oculari, su una gatta straordinaria chiamata Jenny e della sua amicizia con un giovane fuochista di nome Jim Mulholland. Entrambi erano a bordo del Titanic durante le sue prove di collaudo di navigazione antecedenti il suo sfortunato viaggio inaugurale. Violet Jessop ha scritto nelle sue memorie che "Jenny, la gatta della nave, si era scelta un angolo della nave comodo". "Jenny ha continuato a dare alla luce dei gattini" e sempre Violet rammenta di aver "posto Jenny e la sua cucciolata vicino a Jim di cui ha sempre cercato l'attenzione e che le ha dato un caloroso affetto. "Poco prima che il Titanic salpasse da Southampton, dei testimoni hanno notato una gatta che trasportava i suoi gattini, uno per uno, lungo la passerella, giù dalla nave e sulla banchina. Ci sono notizie che Jim stava osservando Jenny da vicino, e che abbia commentato: "quel gatto sa qualcosa". Prese quella che si rivelerà poi essere la più fortunata delle decisioni, ovvero quello di seguire l'esempio di Jenny la gatta, prese le sue cose e lasciò la nave da solo"