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DEI CAPITALISTI CHE FINANZIANO I COMUNISTI
Chi finanzia il progetto comunista? Un gruppo di grandi banchieri e robustissimi capitalisti. Sembra un controsenso, ecco perché non ci bada nessuno, ma il fatto sta che, per fare il vantaggio delle banche centrali, a cicli, è necessario determinare fluttuazioni, alti e bassi finanziari, creare disordine e danno allo stesso sistema economico capitalista. La guerra fra le classi sociali è solo un altro trucco. I grandi capitalisti non sono contro i comunisti, inventati da loro stessi, sono piuttosto contro la concorrenza e usano i comunisti (o altri trucchi) per espropriare i loro clienti, associati o concorrenti, e stabilire monopoli (quello della moneta, del petrolio, della droga, dell’oro, dei diamanti, del tungsteno, eccetera).
DEI FINANZIATORI DEL PROGETTO DELLA FRODE COMUNISTA
Ecco i nomi dei primi:
Nathan Rothschild;
Jacob Schiff (Kuhn, Loeb; 20 milioni di dollari);
Sir George Buchanan;
Paul e Felix Warburg (Kuhn, Loeb);
Olaf Aschburg (Nye Bank of Stockholm, Svezia);
William Boyce Thompson (Chase National, 1 milione di dollari; Chase National è la banca di David Rockefeller che poi diventa la Chase Manhattan Bank);
Albert H. Wiggin (Chase National);
Krupp (industria siderurgica tedesca, oggi presente maestosa anche alla periferia di Shanghai, con impianti distribuiti a perdita d”occhio, che poi finanzierà anche Adolf Hitler, assieme a IG Farben, Prescott Bush e altri).
DEL COMUNISMO, FABBRICAZIONE DEI GRANDI CAPITALISTI
Quelli del primo elenco visto di sopra, già all’epoca, sono nomi di gruppi finanziari fra i più ricchi del mondo. Altri finanziamenti indiretti vengono poi attraverso associazioni socialiste, come i Fabian, che raccolgono comunque denari dalle stesse fonti. Il comunismo è dunque un’invenzione dei capitalisti, di alcuni primari gruppi capitalisti, i quali, proprio perché si tratta di un’invenzione paradossale, sono insospettabili. Essi usano il comunismo per ingrassare le loro proprietà e le loro ricchezze a danno d’altri capitalisti (le classi lavoratrici sono destinate a soffrire comunque, con o senza espropriazioni, perché, in assenza di espropriazioni, sono sfruttati dallo stato con l’estorsione fiscale ma, in presenza di espropriazioni, perdono il lavoro e restano a zonzo). Come si vede più avanti, a proposito della rivoluzione russa, il cartello finanziario non si limita a sovvenzionare cinicamente entrambe le fazioni in lotta, esso crea il conflitto alle sue basi, inventa oppositori, costruisce nemici, sovvenziona terroristi, orienta organizzazioni sovversive, religiose e politiche. Il cartello finanziario sovvenziona le fazioni pronte a scontrarsi, sulla base di fabbricazioni ideologiche (o religiose), da esso stesso prodotte e impiantate, e le manda alla guerra per sovvertire il sistema, appropriarsi
delle ricchezze fondamentali delle nazioni e dei beni materiali controllati da altri gruppi di capitale.
DELLA BREVE NOTA BIOGRAFICA DI KARL MARX
Il fantoccio storico Heinrich Karl Marx (Moses Mordecai Marx Levy, 1818-83)
proviene da una famiglia benestante. Suo padre è avvocato e lo converte alla confessione cristiana a 6 anni. Durante la sua frequenza universitaria a Bonn e Berlino si aggrega alla chiesa satanica di Joana Southcott che si dice in contatto con un demone, tale Shiloh. Viene espulso dalla Germania, poi si laurea in filosofia (proprio come i suoi emulatori Saviano e Fusaro) nel 1841; nel 1843 studia economia a Parigi, dove inizia ad apprendere cose sul comunismo francese. Viene espulso anche dalla Francia. Nel 1844 scrive “Un mondo senza ebrei“, nonostante lui stesso sia ebreo. Nel 1845 va a Bruxelles, dove, assieme a Friedrich Engels (figlio di un ricco industriale del tessile, 1820-95) riorganizza la Lega comunista. Engels ha già aderito alla Giovane Germania (uno dei tanti gruppi fondati da un altro noto praticante di riti occulti per conto terzi, tale Giuseppe Mazzini, sovversivo stipendiato da capitalisti con uffici a Londra) in Svizzera nel 1835. Anche Engels poi diventa massone, come lo stesso Marx.
https://economiafinanzafisco.w....ordpress.com/2018/01
Mida Riva
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