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di vitali.massimo_:
Partiamo da un dato di fatto: l'Italia è stata "liberata" dagli alleati, il contributo militare dei partigiani è stato del tutto irrilevante in rapporto all’enorme dispositivo bellico messo in campo dagli angloamericani (pensiamo solo allo sbarco in Sicilia del Luglio 1943 e poi a quello in Normandia del giugno 1944 che hanno impegnato un numero impressionante di uomini e mezzi).
La “liberazione” ad opera dei partigiani di alcune città sono avvenute dopo che i tedeschi si erano ritirati (a Napoli era presente la potente divisione Göring, la città è insorta dopo il 27 settembre 1943 quando le retrovie della 10a armata tedesca del generale von Vietinghoff si erano ripiegate per attestarsi sulla Linea del Volturno), mentre a Milano il 25 Aprile era sotto il controllo della RSI ed è stata poi liberata dalle… comparse dello studio fotografico “Pubblifoto” di Vincenzo Carrese, anch’egli presente in molti di scatti apparsi suoi giornali con faccia truce e mitra spianato).
Senza i partigiani non ci sarebbe stata la guerra civile con tutto ciò che ha comportato in termini di vittime incolpevoli e divisioni tra italiani (ancora oggi ben presenti).
In Italia si confrontavano due eserciti che, per quanto possibile, seguivano le regole di guerra (a parte i bombardamenti terroristici angloamericani): i tedeschi con i soldati della Repubblica Sociale al nord, e gli alleati con i reparti italiani del Regno del Sud inquadrati nell'esercito inglese da Roma in giù. In mezzo si sono inseriti i partigiani e fu guerra civile.
Con i loro attentati dinamitardi e uccisioni alle spalle, lo scopo dei partigiani era chiaro: suscitare la prevedibile reazione tedesca, spesso sproporzionata e crudele, per creare quel clima d’odio le cui conseguenze ben conosciamo, tutto questo per ritagliarsi un ruolo politico alla fine del conflitto.
Lo ribadisco, senza i partigiani non ci sarebbe stata la guerra civile e il 25 aprile avremmo festeggiato in tutta libertà la Festa di San Marco.