MULTE OVER '50
BENE MA NON BENISSIMO
Ieri la Commissione Giustizia del Senato ha approvato un emendamento, proposto dalla Lega, alla legge di conversione del decreto-legge 162/2022. Ecco il testo: “Dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e fino alla data del 30 giugno 2023 sono sospese le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione previsti dall'articolo 4-sexies, commi 3, 4 e 6, del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76.”
L’emendamento entrerà in vigore solo con l’approvazione definitiva della legge di conversione, presumibilmente a breve, considerato che il decreto-legge scade il 30 dicembre. Ad oggi tutto resta invariato e i termini di scadenza continuano a decorrere.
Si tratta come di consueto di una norma scritta male. Non chiarisce, infatti, cosa accade delle sanzioni già irrogate che sono arrivate in questi giorni e rinvia semplicemente il problema al 30 giugno dell’anno prossimo senza eliminare la multa, indegna di un paese civile.
Consigliamo al Senato di modificare l’emendamento come segue per risolvere le questioni che restano aperte: “Dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e fino alla data del 30 giugno 2023 sono sospese le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione previsti dall'articolo 4-sexies, commi 3, 4 e 6, del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76. Sono inoltre sospese tutte le attività di riscossione delle sanzioni già notificate ed è sospeso ogni eventuale termine per le impugnazioni delle stesse, ivi compresi i termini in corso e scaduti in seguito alla notifica di avvisi di addebito già emessi che inizieranno nuovamente a decorrere a far data dal 30 giugno 2023.” Non è chiaro, infatti, quando l’emendamento entrerà in vigore e quale sarà la sorte degli avvisi di addebito notificati prima della data di entrata in vigore della nuova norma, della loro impugnazione e della riscossione delle somme.
I termini di 270 giorni per la notifica degli avvisi di addebito che saranno in corso alla data di entrata in vigore dell’emendamento sono sospesi fino al 30.06.2023. Ad esempio, se alla data di entrata in vigore dell’emendamento mancano ancora dieci giorni fino alla scadenza del termine, questi riprenderanno a decorrere dal 30 giugno 2023 e scadranno, quindi, il 10 luglio 2023. Gli avvisi di addebito già notificati in ritardo (dopo la scadenza dei 270 giorni) non sono sanati dal testo attuale, restano nulli e quindi vanno impugnati nei venti giorni dalla notifica.
Pertanto, c’è una categoria di persone che non trae beneficio dall’emendamento. Si tratta di coloro che hanno già ricevuto la notifica di un avviso di addebito tardivo (dopo la scadenza dei 270 giorni) e che devono impugnarlo con opposizione agli atti esecutivi che scade 20 giorni dalla notifica dell’avviso di addebito. Per questi inizierò con la pubblicazione del primo video su termini e scadenze.
Auguriamoci che qualcuno in Parlamento legga queste osservazioni e faccia quanto possibile per avere un testo chiaro, di facile applicazione e che comporti una sospensione effettiva.
canale Telegram Difendersi ora - Avv. Fusillo