"Non chiedetemi il perché di tutte le cattiverie che hanno scritto sui miei libri. Ogni volta che succede io mi chiedo, smarrita, sgomenta, incredula: ma perché?
Non appartengo a nessun partito, non appartengo a nessun gruppo o meglio a nessuna mafia letteraria.
Ho avuto una vita durissima e assai infelice.Tutte le persone più amate mi sono morte. Ho sempre guadagnato poco rispetto al successo che ho avuto e al lavoro che ho fatto. E ho lavorato tanto, credetemi, tanto. [...]
Il cancro che ha sterminato la mia famiglia è venuto anche a me. E da quando mi è venuto vivo una vita difficilissima. Tuttavia continuo a lavorare, a vivere dignitosamente e silenziosamente per conto mio, senza sparlare e neanche parlare degli altri.
Ma quelli che fanno il mio mestiere mi odiano a morte. A volte ho tentato un esame di coscienza. Ho cercato di capire se la colpa fosse mia, e ho concluso: sono una donna che può essere altera, anzi superba, nella stessa misura in cui può essere cordiale e affettuosa. Ho un senso morale così rigoroso da assumere atteggiamenti spietati: lo riconosco. Ma nella stessa misura sono indulgente. Anzi, generosa. Cerco sempre di capire tutto e tutti. O meglio, i due volti della medaglia. E questo mi rende giusta. Mi rende una persona perbene."
- Oriana Fallaci
In un' intervista del 16 dicembre 2001

image