BOLLETTE, BONUS ALLO STUDIO: PREMIERÀ CHI RISPARMIERÀ ENERGIA
Per far fronte al caro energia, come anticipato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sarebbe in elaborazione il cosiddetto “bonus famiglie”. Potrebbe diventare operativo già dalla seconda metà del 2023, intorno al primo luglio, e renderebbe possibile incentivare il risparmio energetico basandosi direttamente sui consumi. Il bonus sociale, invece, sarebbe in fase di rinnovo con la conferma delle attuali soglie Isee.
Bonus famiglie e bonus sociale: le differenze
Sia il “nuovo” bonus famiglie che il bonus sociale permettono ai consumatori di ottenere uno sconto sulle bollette di luce e gas. In cosa si differenziano? Sul bonus famiglie il Mef attualmente è in attesa delle proiezioni di fattibilità da parte dell’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), ma secondo quanto si apprende da fonti interne sarà una misura che, appunto, tende a premiare il risparmio energetico e potrebbe articolarsi con una divisione in due parti del valore delle bollette: una quota basata su un prezzo calmierato e l’altra aderente a quello attuale di mercato. Mentre, il bonus sociale è stato introdotto in Italia nel 2020 per aiutare le famiglie in difficoltà economiche per sostenere le spese dei consumi energetici domestici. La sua assegnazione, infatti, è legata alle fasce Isee, di cui la legge di bilancio ha alzato il tetto massimo, allargando quindi la platea, da 12 mila a 15 mila euro (oltre alla soglia dei 20 mila euro per le famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico).
Le associazioni dei consumatori
In merito al bonus famiglie, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, afferma: «No a prese in giro dei consumatori! È di tutta evidenza che se gli sconti restassero solo per chi consumerà meno rispetto a quest’anno, si tratterebbe di un escamotage e una scusa per non rinnovare il taglio fiscale delle bollette. Siccome quest’anno è stato l’inverno più caldo di sempre, gli italiani hanno acceso i riscaldamenti per 15 giorni in meno e un’ora al giorno in meno per via dei provvedimenti di Cingolani, nessuna famiglia sarà in grado di risparmiare sui consumi di gas di questa stagione termica. Senza contare che, viste le bollette da infarto, tutti hanno già compiuto miracoli per risparmiare sia sulla luce che sul gas». Non è dello stesso parere il Codacons, che si esprime a favore di un bonus rivolto alle famiglie che hanno ridotto i consumi di luce e gas. Ritiene, però, indispensabile prorogare il taglio degli oneri di sistema per tutto il 2023. «È giusto premiare quegli utenti che hanno prodotto vantaggi per la collettività, riconoscendo loro sconti in bolletta — afferma il presidente Carlo Rienzi —. Al tempo stesso rispediamo al mittente le critiche alla misura, che hanno l’odore sgradevole di ideologia politica e non vanno a favore dei consumatori. È anche fondamentale, però, che il governo si impegni a tagliare gli oneri di sistema in bolletta in scadenza il prossimo 31 marzo almeno per tutto il 2023, considerando che tale voce pesa per il 22% sulle bollette elettriche e per il 5% su quelle della luce, oneri che sono costati solo nel 2020, prima dei tagli imposti dal Governo, ben 12,4 miliardi di euro alle famiglie italiane».
Per le imprese: crediti d’imposta
Sarebbe in esame anche un terzo strumento per far fronte al caro bollette, stavolta rivolto alle imprese. Potrebbe trattarsi di un credito d’imposta modulato sul prezzo del gas: l’intenzione è di fissare una soglia entro la quale non sono previste agevolazioni, ma una volta superata è applicato uno “sconto” che aumenta progressivamente all’aumentare del prezzo. È probabile che la soglia rimanga quella fissata nell’ultima legge di bilancio: 45% per le imprese energivore e gasivore e 35% per gli esercizi commerciali. A differenza del bonus famiglie, che richiede tempi più lunghi, per quanto riguarda bonus sociale e crediti di imposta per le imprese c’è la possibilità che scattino già a partire dal mese successivo, dal momento che al termine del mese di marzo scadranno gli incentivi prorogati dalla manovra.