«La libertà significherebbe possibilità per i detentori della ricchezza di accaparrare per sé la maggior parte dei consumi e quindi di privarne completamente le masse più povere: quanto più l’avvenire si presenta oscuro e incerto, tanto più il fenomeno dell’accaparramento sarebbe vasto e spaventoso.
La libertà commerciale oggi, nelle condizioni attuali dell’economia mondiale, significherebbe la morte per fame del 50% degli abitanti del mondo.
Vivrebbe non chi lavora, ma solo ci ha proprietà privata e può investire nell’acquisto di cibi, di vestiti, di calzature, di sapone di biancheria, di medicinali ingenti somme di denaro.
Gli economisti liberali hanno ragione astrattamente, sono dei criminali praticamente».
Antonio Gramsci
[da L'Ordine Nuovo del 14 giugno 1919 citato anche in "2000 pagine di Gramsci"]