Diego Fusaro a margine del suo consueto appuntamento con la sua pillola di " saggezza " su Radio Radio, spara ad alzo 0 sul libro del generale Vannacci. Per carità, libero di piallare la fatica letteraria del suddetto militare, ma va detto che lui si è smarcato dalle imposizioni delle case editrici monopoliste che ne sarebbero conseguite, ovvero tagli, modifiche, correzioni inappropriate ecc ecc. mantenendo fede ad una narrazione pura e cruda anche se non propriamente corretta nella sintassi e con qualche errore grammaticale qua e la, editando da se la propria opera. Ora, sin dalla prima ora non amo il suddetto filosofo dal parlar forbito, lezioso e spesso incomprensibile che mi sovvien rammentar dei politicanti degli anni 60. Parole vuote sebben ricercate, per sviare dalla comune comprensione di ciò che con poche e chiare paroline si poteva esp'rimere ma che era "obtorto collo" necessario per NON far capire na mazza al popolino. Ho acquistato l'eBook del libro e me lo sono letto tutto. Nulla di così clamoroso come intendono certi sinistrati ne come intendono certi destrorsi che manco si sono degnati di dare una sbirciata al suddetto testo. Parer mio è una presa di posizione su ciò che è evidente e ciò che si forma nel desolato vuoto pneumatico di coloro che straparlano senza sapere di cosa si sta dibattendo. Mi limito a dire che è un forte richiamo alla logica ma non voglio influenzare nessuno. Come ogni opera va letta, capita e poi nel caso giudicata ma per farlo in casi come questo, si deve capire chi è e cosa rappresenta l'autore. Dopo queste ricerche, allora, ma solo dopo, darete la vostra opinione, sia che l'autore si chiami Vannacci o Albert Camus. PS: so di attirare gli strali di chi difende il liquoroso adepto socratico, ma uno che spennella locuzioni da accademico anche alla signora Teresa di Agrate Brianza che con tanta volontà ma poca istruzione si barcamena nella consuetudine lessicale non propriamente forbita, dovrebbe quantomeno chiedere venia e semplificare l'origami della parola. Se date del fesso a me poco importa, io la mia opinione l'ho detta e non mi rimangio ciò che dico e ho detto.

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