#marocco dicembre 2018

Loro si chiamavano Louisa Vesterager Jespersen danese di 24 anni, e Maren Ureland norvegese di 28, si trovavano in vacanza in Marocco, stavano tentando la scalata al monte Toubkal, 70 chilometri da Marrakech.

Durante la notte, mentre sono accampate, vengono raggiunte da 4 arabi, le rapiscono, le stuprano.

Tutto quello che segue, immortalato dalle stesse bestie in un video (che non pubblico e non invio), è puro orrore e odio.

⚠️ [Se siete sensibili vi invito a non continuare a leggere] ⚠️

E notte, sono all’aperto, i corpi delle due ragazze sono illuminati dalla luce dei cellulari.

Louisa è stesa a pancia in giù, con i pantaloni abbassati, in piedi vicino a lei si vedono due marocchini che parlano in arabo.

Uno dei due inizia a tagliarle il collo, lei piange, dice “MOOOR” (significa mamma in danese), sta chiamando la sua mamma. Ma la bestia non si ferma, continua fino a che lei non perde conoscenza e infine la decapita, butta la testa a terra e uno di loro ci sputa sopra.

I corpi delle due ragazze verranno trovati la mattina dopo da un pastore, entrambe decapitate.

Louisa e Maren sono state torturate, stuprate e uccise perché “colpevoli” di un’unica cosa, essere bianche ed Europee.

I responsabili stanno attualmente scontando 20 anni in Marocco.

Per queste sue povere anime nessuno si spese più di tanto, giusto una notizia passata in sordina sui giornali.
La loro sofferenza doveva passare in silenzio, perché erano state uccise da nord africeani.

#nonunadimeno

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