Il mio cane è morto. L'ho seppellito in giardino accanto a una vecchia macchina arrugginita. Là, né più in basso né più in alto, si unirà mai a me. Adesso se n'è andato con la sua pelliccia, le sue cattive maniere, il suo naso freddo. E io, materialista che non credo nel paradiso celeste promesso a nessun essere umano, per questo cane o per ogni cane credo nel paradiso, sì, credo in un paradiso dove non entrerò, ma lui mi aspetta agitando la coda a ventaglio in modo che quando arrivo ho degli amici. Dalla poesia "È morto un cane" (Pablo Neruda)

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