Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia.
Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela.
La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti, cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente.
Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto...
Era il 1967.
(Enzo Maiorca)

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