Tutto chiaro, credo anzi che quello che possiamo mettere insieme sia ancora solo la superfice. Fatto sta’ che la consapevolezza di un tale quadro necessita di spalle larghe in quanto difficile da sostenere per un io personale cresciuto sulla base di una visione della realtà che a fronte di questi disvelamenti non può che crollare. Se è vero che siamo alla fine dei tempi, questi “disvelamenti” sono propedeutici all’avvento di una visione della realtà sostenuta da un io portatore di una consapevolezza spirituale, libera dalle identificazioni con una “realtà costruita” creata con l’intento preciso di farne una prigione per la coscienza dei "sudditi".

A proposito della nuova amministrazione statunitense credo che per ora vadano messi in evidenza questi elementi: il primo è l'intento di mettere l'intero sistema statale nelle mani dei privati e renderlo funzionale a quella gestione oligarchica nelle cui mani doveva finire il governo unico globale. Negli USA costoro sono già i veri decisori delle politiche e delle strategie internazionali, così come sono i decisori delle strategie macroeconomiche e finanziarie che sotto loro dettatura sono applicate dal Tesoro e dalla Federal Reserve. Hanno tutte le agenzie nelle loro mani, la Tulsi Gabbard è solo uno specchietto per le allodole e anche se dovesse essere in buona fede, è sola e sarà, o del tutto ignorata, o stritolata dal sistema. Lo stesso dicasi dei media diventati a tutti gli effetti i loro portavoce e anche qui le figure che sul piano professionale sembrano dare garanzie di autonomia e correttezza sono funzionali a costruire nell'opinione pubblica un'immagine di affidabilità dell'informazione. Per quanto riguarda Kennedy, Giorgio ha trattato la faccenda in modo chiaro.

Inoltre il programma Doge di Elon Musk servirà anche ad imbrigliare quella rete istituzionale che dà garanzia di sovranità agli Stati Federali. E anche qui, la promessa autonomia offerta ai singoli Stati in materia di educazione si rivelerà, qualora mantenuta, un contentino utile a nascondere il vero intento. Quindi il programma Doge sarebbe funzionale a mettere un freno alla tendenza verso una dissoluzione della Federazione.

Quello che avverrà con Doge lo vediamo già realizzarsi in Argentina dove l'anarcocapitalismo di Milei sta cancellando lo stato sociale e, un po' alla volta, l'intera macchina statale con ondate di licenziamenti e la creazione di enormi sacche di una povertà istituzionalizzata dato che la struttura socioeconomica sarà sempre più caratterizzata dalla presenza dei monopoli dove il lavoro offerto diventerà sempre meno un'opportunità di emancipazione per il cittadino e sempre più una condizione di schiavitù dove sarà garantito solo il minimo per la sopravvivenza.

Infatti quella di Milei è un'operazione dettata dal Fondo Monetario Internazionale, una delle agenzie a capo della fu globalizzazione e diretta dell'oligarchia mondialista la quale sembra voler portare il progetto ordoliberista alla sua conclusione finale almeno in quella parte di mondo ancora sotto il suo dominio, Europa, Nord America e Australia, mentre riguardo L'America Latina i giochi sono ancora aperti nonostante l'Argentina, pedina essenziale per fronteggiare la tendenza nell'area a salire sul carro BRICS+;

Il secondo intento è quello di fare del fronte multipolare oggetto di una guerra frontale aperta su più piani dove diventerà impraticabile la mediazione e la diplomazia in quanto sarà sempre più terreno di manipolazione e dove regnerà una pratica fatta di falsità e sotterfugi.

Ciò nonostante, la cupola mondialista ha già subito una sconfitta cocente perché il multipolarismo è ormai una realtà difficile da contrastare, inoltre la guerra alla Russia è persa e questo rafforza l'intero fronte.
La suddetta cupola però è ancora forte sul piano della guerra mediatica, e la prospettata definitiva sconfitta potrebbe costringerla a sacrificare l'intero apparato usato per dare corso a quella involuzione delle coscienze che era il portato della diffusione coloniale della mentalità liberista, con il suo "politicamente corretto" e le sue ideologia woke e gender. La denuncia di quest'apparato darebbe forza all'immagine del Trump salvatore dei destini del mondo, che già ora risulta essere molto apprezzata soprattutto nel cosiddetto fronte del dissenso, facendone però anche un protagonista inconsapevole del disvelamento di cui scrivevo all'inizio.